Il rustico leccese non è solo salato: una delle novità più apprezzate della gastronomia del Salento, infatti, è la versione dolce di quella che è una delle pietanze tipiche del territorio. Non solo i turisti, ma anche le guide turistiche ormai parlano di questa delizia, che ha conquistato artisti e giornalisti, per un effetto stupefacente al palato.
L’inventrice del dolce si chiama Susanna Pepe, ma ormai la versione inedita del rustico sta spopolando un po’ dappertutto. Dalla Masseria Ficazzana il rustico leccese dolce si è diffuso, e oggi è il perfetto esempio di come la tradizione e l’innovazione si possano sposare in un connubio perfetto.
Da leccarsi i baffi!
Una vera e propria leccornia made in Italy: anzi, per essere più precisi made in Salento, perché anche in cucina un pizzico di orgoglio di vuole. Ma come è fatto questo dolce? Prima di tutto compiamo un passo indietro, perché magari non tutti conoscono la versione originale del rustico leccese.
Ebbene, questo finger food si presenta come un disco di pasta sfoglia che accoglie al proprio interno un ripiano a base di pomodoro, besciamella e mozzarella, con un pizzico di pepe. Passando dalla versione salata a quella dolce, è inevitabile che gli ingredienti cambino, e ci si ritrova con una squisitezza di alta pasticceria in grado di rendere felici grandi e piccini.
Perché il rustico leccese dolce è così buono
Ma c’è un segreto davvero sorprendente alla base della preparazione del rustico dolce, ed è rappresentato dal fatto che la base è sempre costituita dalla pasta sfoglia salata, proprio la stessa che si adopera per la versione originale. Ed è così che il contrasto tra il salato della base e il dolce degli ingredienti che compongono la farcitura dà vita a una novità spettacolare della gastronomia del Salento. D’altro canto anche il vecchio classico panino con la Nutella si fonda su questo lieve ma fondamentale contrasto tra dolce e salato, no?
Gli ingredienti
Ma come è fatto il ripieno del rustico leccese dolce? La farcitura comprende:
- La besciamella
- Il cuore di marmellata a base di frutta di produzione locale
- Il miele di macchia mediterranea.
Naturalmente, le varianti si sprecano: ecco, quindi, la versione con la confettura di pistacchio, quella con la confettura di amarena e quella con la confettura di albicocca, ovviamente tutte prodotte sul posto. Così da un lato vengono messe in evidenza le caratteristiche nutrizionali tipiche del rustico salentino, e dall’altro lato si pone l’accento sulle ricchezze del territorio.
Ma non è ancora tutto, perché la pasta sfoglia viene inumidita con un goccio di vino Negramaro, che ovviamente è un altro dei simboli dell’eccellenza della Puglia. Quello che ne deriva è un risultato unico, una squisitezza che associa la voglia di novità con una profonda attenzione nei confronti della tradizione.
Quando si mangia
Il rustico dolce è una preparazione molto consistente, da godere fino in fondo: per questo sarebbe un peccato considerarlo un semplice dessert e lasciarlo alla fine del pasto. Molto meglio, invece, gustarlo per una merenda o per una colazione: in ogni caso lontano dai pasti, affinché possa essere assaporato istante dopo istante con lo stomaco vuoto. Grandi e piccini non possono che lasciarsi ammaliare da questo dolce, che fornisce anche al mattino zuccheri e una buona dose d’energia.
Tutte le altre varianti
Ma visto che ogni tanto ci si può concedere un peccato di gola, tanto vale osare fino in fondo: e allora lasciamo spazio ad alcune delle più interessanti versioni di questo dolce. C’è, per esempio, il rustico dolce con il pistacchio e la nutella, ma c’è anche il rustico con il lampone e il mustacciolo, che rappresenta una proposta ideale per il Natale.
Ancora, non si può non provare il rustico con la nutella, la crema e l’albicocca, come pure merita un assaggio il rustico dolce con il vino, il cioccolato e le mele. Sempre con il cioccolato si può gustare anche il rustico dolce farcito con le mandorle e le amarene: è proprio il caso di dire che ce n’è per tutti i gusti.
Quando è nato il rustico dolce
Il rustico leccese dolce è una novità davvero recente della gastronomia salentina, visto che la presentazione ufficiale di questa ricetta risale al mese di ottobre del 2019: all’epoca si tenne addirittura un evento patrocinato dalla provincia, in cui la protagonista fu Susanna Pepe, l’inventrice della ricetta. Quando si dice avere il destino nel cognome.
Si poteva ipotizzare che qualche tradizionalista un po’ troppo conservatore si sarebbe lamentato di una novità di questo tipo, e invece le reazioni sono state di unanime entusiasmo, almeno a giudicare da ciò che si è potuto leggere sui social network. Quella che è stata proposta è a tutti gli effetti una rivisitazione, o comunque una reinterpretazione, di un cibo salato. La diffidenza dei primi momenti ben presto ha lasciato il posto alla voglia di sperimentare questo nuovo rustico, che in quanto a capacità di attirare non ha niente da invidiare a quello vecchio.
E chissà che nel giro di qualche anno anche questa leccornia non possa rappresentare un simbolo della gastronomia del Salento, facendosi promotore dell’immagine di tutta la Puglia.
E tu non sei curioso di assaggiare in prima persona il rustico leccese dolce?